2020 l’anno bisestile
Cominciamo questo articolo citando proverbi (anche se con l’astronomia non vanno a braccetto).
Il più noto recita: “anno bisesto, anno funesto”, ma non possiamo dimenticare anche: anno bisesto che passi presto“ o “anno bisesto tutte le cose van di traverso” .
Proverbi che danno la percezione che da secoli un anno bisestile è considerato un anno che porta sfortuna. Perché? Fin dal tempo dei romani ci si accorse (come vedremo) che particolari anni, avevano una durata di 366 giorni invece dei 365 canonici; evidentemente, questa modifica dall’ordine costituito era chiaramente visto come un evento anomalo e non beneaugurante.
Torniamo ora nel campo più adatto alle nostre conoscenze: l’astronomia.
“L’invenzione” dell’anno bisestile ha radici lontane e tiene conto dell’effettivo tempo di rivoluzione della terra intorno al Sole, che non è di 365 giorni bensì 365 giorni, 5h, 48 min e 46 sec.
Tutto questo rumore per solo 5 ore e qualche minuto di differenza? Moltiplichiamo questo tempo per 4 anni e approssimativamente risulta che ogni quattro anni si avrebbero 24 ore di differenza tra l’anno solare (astronomico) e quello civile (parliamo del Calendario Gregoriano che è quello adottato ufficialmente dalla Comunità internazionale. Ancora un pensiero: sono solo 24 ore di differenza ogni quattro anni, dov’è il problema? La risposta non è da poco. Cambierebbero le date e i nostri tempi relativi alle stagioni.
Andiamo con ordine e facciamo un po’ di storia.
Per calendario si intende una suddivisione del tempo, per usi civili e religiosi, in giorni, settimane, mesi e anni; tale suddivisione è stabilita in base ai fenomeni astronomici noti.
Il giorno corrisponde alla rotazione della Terra intorno al proprio asse; la settimana non ha riferimenti astronomici anche se è probabile si sia tenuto conto dei corpi celesti cosiddetti “erranti”: Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno e Sole.
Il mese tiene conto del periodo di lunazione, una media di 29 giorni e mezzo.
L’anno corrisponde alla misura dell’anno solare (detto anche anno tropico), pari a 365,2422 giorni solari medi.
Le definizioni di alcuni termini citati nell’articolo sono riportate nel Riquadro 1.
Riquadro 1. Alcune definizioni
TITOLO | DEFINIZIONE |
Anno solare (detto anche anno tropico)
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L’ anno solare è il tempo impiegato dal Sole per tornare nella stessa posizione guardandolo dalla Terra. |
Calendari solari | Sono il Calendario Giuliano e il Calendario Gregoriano (quello ufficiale) della durata di 365 giorni. |
Rotazione della Terra
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Il moto di rotazione che la Terra compie attorno al proprio asse, da ovest verso est, |
Eclittica
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E’ il percorso descritto dal Sole dovuto al suo movimento apparente sulla sfera celeste nel suo corso annuale. Essa rappresenta l’intersezione del piano orbitale terrestre con la sfera stessa. Il piano dell’orbita della Terra è detto piano dell’eclittica. (Figura 1) |
Rivoluzione della Terra
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Il moto di rivoluzione è quello che la Terra compie, da ovest verso est, attorno al Sole, descrivendo un’orbita ellittica, detta eclittica. (Figura 2). |
I calendari più famosi sono il Calendario Giuliano e il Calendario Gregoriano.
Il Calendario Giuliano è stato introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., che ha diviso l’anno in 12 mesi e 365 giorni, aggiungendo però un anno di 366 giorni (bisestile). E’ stato aggiunto un giorno a febbraio in quanto era il mese più corto dell’anno. Così facendo la durata media è di 365,25 giorni. Tuttavia, nonostante la correzione aumenterebbe il divario con l’anno solare effettivo nel corso dei secoli; infatti l’anno reale dura 11 min e 14 sec di meno accumulando così un ritardo di un giorno ogni 128 anni, modificando la corrispondenza tra stagioni e giorni.
Nel 1582 Papa Gregorio XIII introdusse la sua riforma del calendario (Calendario Gregoriano) con una prima significativa decisione di far seguire al giovedì 5 ottobre il venerdì 15 ottobre. Una seconda decisione è stata quella di correggere il Calendario Giuliano, considerando bisestili solo gli anni secolari divisibili per 400 (es. 1600 – 2000) e non gli altri anni secolari quali il 1700 – 1800 – 1900 e 2100). Gregorio XIII (o meglio i suoi esperti di astronomia) ha considerato bisestili anche gli anni, non secolari, divisibili per quattro (es. 1896 – 1996).
Le correzioni adottate hanno portato il divario tra anno civile e anno solare di soli 0,3 giorni ogni 1000 anni.
Torniamo alle stagioni e del perché i calendari noti sono intervenuti ad aiutarle.
Perché cambiano le stagioni? Le stagioni stesse da dove derivano? Dal moto di rivoluzione della intorno al Sole.
Il moto di rivoluzione del nostro pianeta intorno al Sole (da ovest verso est), associato alla sua contemporanea rotazione attorno al proprio asse (inclinato di circa 66 gradi rispetto al piano dell’eclittica presenta due importanti aspetti:
- una differente durata del giorno e della notte nei vari periodi dell’anno e in diversi luoghi della terra;
- l’alternanza delle stagioni (autunno –inverno – primavera – estate).
Senza le correzione effettuata allungando di un giorno la durata del mese di febbraio (da 28 a 29 giorni ogni quattro anni) festeggeremmo in futuro il Capodanno invece del classico 31 dicembre a febbraio, con conseguente slittamento delle stagioni che conosciamo.
Alcune curiosità
Secondo il Calendario Giuliano il Capodanno cadeva il 25 marzo (equinozio vernale di primavera), mentre con il Calendario Gregoriano, nel 1582 il Capodanno passò all’11 marzo; tutto questo non era sufficiente a far “quadrare i conti” perché Gregorio XIII stabilì che l’equinozio passasse al 21 marzo e che ogni anno sarebbe dovuto iniziare il 1° Gennaio.
Altra curiosità: con riferimento ai giorni della settimana, i giorni degli anni bisestili (da lunedì alla domenica) caduti cioè il 29 febbraio, in un ciclo di 400 anni, si sono ripetuti secondo i dati riportati nel Riquadro 2.
Riquadro 2. Ripartizione del 29 febbraio nei giorni della settimana.
GIORNO DELLA SETTIMANA | NUMERO DI VOLTE |
LUNEDI’ | 15 |
MARTEDI’ | 13 |
MERCOLEDI’ | 15 |
GIOVEDI’ | 13 |
VENERDI’ | 14 |
SABATO | 14 |
DOMENICA | 13 |
Conclusione
L’introduzione del 29 febbraio negli anni bisestili è un semplice (quasi) calcolo matematico tenuto conto delle leggi che regolano i moti della Terra e quello apparente del Sole: la fortuna o la sfortuna non hanno voce in capitolo sugli anni “normali” e quelli “bisestili”.
Giuseppe Bosisio
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